Edge Computing e IoT: nuove opportunità per i System integrator

Secondo un report di Schneider Electric, la grande diffusione attesa dell’IoT è destinata a innescare il boom dell’edge computing. Che a sua volta favorirà l’attività dei system integrator

Pubblicato il 22 Feb 2018

edge computing

La crescita dell’Internet of Things (IoT) è destinata a fare bene non solo alle aziende utenti o ai vendor del settore. Ma anche tutto l’ecosistema ICT può beneficiare della crescita esponenziale di queste tecnologie. Secondo alcune recenti proiezioni di IDC, infatti, la spesa per l’IoT raggiungerà 1,3 trilioni di dollari entro il 2020, e il 43% dei dati dell’Internet of Things sarà processato a livello di edge, alla periferia della rete. Il report della società di analisi prevede inoltre che il numero di “cose connesse” raggiungerà i 30 miliardi nel 2020 per salire a 80 miliardi nei successivi 25 anni.  Numeri che, naturalmente, offrono notevoli opportunità di crescita per il canale.

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Le opportunità per i partner

I Channel Partner, in particolare gli integratori di rete, i Managed Service Provider (MSP) e i provider con esperienza in SaaS (Software as a Service) e servizi hosted, si trovano infatti nella posizione ideale per cogliere le opportunità create da queste tecnologie. Infatti, per mantenere i sistemi funzionanti in modo ottimale per i processi decisionali in tempo reale, sia l’IoT che l’edge computing richiedono servizi come monitoraggio remoto, implementazione standardizzata e sicurezza fisica – tutti aspetti su cui i partner possedere una vasta e solida esperienza.

A cosa serve l’Edge computing

Come evidenzia Schneider Electric,in tempi di IoT,  per prendere decisioni aziendali e avere maggior controllo sui costi , oltre alla raccolta dei dati le aziende avranno sempre più bisogno di supporto. A causa del volume dei dati e della quantità di connessioni di rete necessarie per la loro trasmissione, sarà necessario disporre di un’infrastruttura distribuita o on premise e di adeguate piattaforme di gestione del sistema. L’utilizzo in cloud di questi sistemi ad alta intensità di dati può infatti essere problematico. Se i dati devono viaggiare centinaia o migliaia di miglia fino a un cloud centralizzato, la latenza che si verifica può influire sulla rapidità con cui viene eseguita l’azione richiesta.

L’edge computing soddisfa queste esigenze creando una rete di micro data center che elaborano i dati appena fuori – o all’edge – del punto in cui i dati vengono generati. Ciò elimina i problemi di latenza, aumenta l’affidabilità e consente di prendere decisioni in tempo reale. L’aspettativa del vendor è che, man mano che le aziende si attiveranno nell’implementazione dell’IoT, molte si renderanno conto di aver bisogno di un approccio decentralizzato, finendo per rivolgersi ai loro partner di canale per ottenere un aiuto. Ci sarà infatti bisogno di fornitori di servizi per supportare, mantenere, monitorare e proteggere le applicazioni IoT e far funzionare la loro infrastruttura IT a livello di edge. Insomma, l’edge crea nuove opportunità per integratori di rete, MSP e fornitori di soluzioni IT. I clienti esistenti si rivolgeranno ai loro fornitori per aiutarli a impostare e gestire i loro asset, anche successivamente all’implementazione: i partner, infatti, possono offrire il supporto per la gestione dell’infrastruttura, mantenendo i sistemi in funzione, gestendo il cablaggio e la tecnologia di alimentazione e raffreddamento.

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