Smart city e startup, insieme per il futuro delle città

La capacità innovativa delle nuove imprese avrà e ha già un peso notevole nella definizione dei nuovi paradigmi delle città intelligenti. Andrea Flumiani, membro di Assodel e commissario della Fondazione Cariplo: “E’ fondamentale capire dove si vuole andare”

Pubblicato il 03 Ott 2017

smart city startup

Idee, innovazione e prospettive sono alla base del rapporto che lega le startup alle smart city. Conoscere le opportunità da sfruttare e le lacune da colmare è un’attività necessaria per dare impulso all’ecosistema delle città intelligenti, che vede coinvolti aziende, istituzioni e cittadini. Il sostegno all’innovazione e alla ricerca tanto in ambito startup quanto in ambito smart city è fondamentale e ne sa qualcosa Andrea Flumiani, membro di Assodel e commissario presso la Fondazione Cariplo, ente che si occupa proprio di questo.

La domanda che spesso ci pone è: a che punto siamo in Italia e quali sono le potenzialità e i limiti che tuttora si scontano? Secondo Flumiani “ci sono città che mostrano un sensibile avanzamento in termini di smart city: esempi possono essere Milano, Torino, Bologna, Genova. Il problema è che non è stato ancora sviluppato il paradigma insito nel concetto stesso di città intelligente: le smart city dovrebbero avere ben chiaro quali siano gli ambiti in direzione dei quali muoversi: mobilità, energia, edilizia, ambiente, sanità, sicurezza pubblica, istruzione, turismo, cultura, egovernment”.

Tutti ambiti che si ricollegano al tema del benessere collettivo dei cittadini e degli stakeholder della città ma che, avverte Flumiani, scontano una scarsa interazione. “A oggi il numero d’interazioni tra questi ambiti e gli stakeholder è poco elevato. Però si sta lavorando e in alcuni comparti si nota una significativa evoluzione: l’illuminazione pubblica, ad esempio, ha vissuto questo progresso, passando da un mero concetto di sostituzione impianti allo smart lighting. Anche a proposito di telesorveglianza i Comuni stanno lavorando bene. Molto meno, a mio avviso, per quanto riguarda i pagamenti elettronici ed efficienza energetica. In questo senso le amministrazioni andrebbero aiutate. Un apporto, in questo senso, è quello che proviene dagli enti che sostengono finanziariamente l’intervento di esperti per valutare dove fare efficientamento e propongono poi strumenti e modalità per centrare gli obiettivi”.

La notizia positiva arriva dai Comuni, che si stanno interessando sempre più all’innovazione dei centri urbani: “C’è un dialogo fertile tra i Comuni e Assodel/Tecnoimprese per quanto riguarda la promozione e la possibile accelerazione in direzione smart. Un valido aiuto in questo percorso lo ha offerto il comparto lighting, recando con sé un messaggio nuovo agli enti pubblici riguardante la possibilità concreta di innovare e di comprendere i benefici di fare risparmio energetico. Sempre più, all’interno degli enti pubblici, si nota la presenza di figure professionali che portano avanti tematiche molto avanzate”. Di questi temi si discuterà durante Illuminotronica, la fiera dedicata alla filiera di luce, domotica e sicurezza che andrà in scena a Padova dal 12 al 14 ottobre, e in particolare, da due talk show: “Luci e ombre della Smart City”, previsto per giovedì 12, e “Soluzioni dal mondo delle Startup nell’era dell’Internet Of Things”, previsto per il giorno successivo.

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