Sostenibilità

Alleanza per la Sostenibilità: IoT, AI e Blockchain per disegnare un futuro più sostenibile

Nel quadro del progetto Ambizione Italia #DigitalRestart, annunciato a maggio, Microsoft annuncia Alleanza per la Sostenibilità, un progetto che coinvolge otto partner per sviluppare, in logica di co-innovation, iniziative orientate ai temi del Green Deal, con forte spinta su leve tecnologiche quali IoT, AI e Blockchain

Pubblicato il 09 Nov 2020

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A pochi mesi di distanza dall’annuncio del programma DigitalRestart, con il quale rendeva disponibili 1,4 miliardi di euro di investimenti per aiutare il Sistema-Paese a dare una nuova spinta al percorso di digitalizzazione e innovazione, Microsoft annuncia una nuova iniziativa, che si inserisce nel grande framework di #DigitalRestart, tutta incentrata sul tema della sostenibilità.
Si chiama Alleanza per la Sostenibilità e vede a bordo, oltre a Microsoft, realtà come B4i – Bocconi for innovation, CDP, Coop, Energy & Strategy MIP – Politecnico di Milano, FLOWE, Intesa Sanpaolo, Italgas e Snam, oltre a growITup, la piattaforma di Open Innovation creata nel 2016 da Cariplo Factory sempre in collaborazione con Microsoft, che farà da collettore per le esperienze che ne deriveranno.

Alleanza per la Sostenibilità: nel quadro del New Green Deal

Come è facile intuire, Alleanza per la Sostenibilità ha come obiettivo promuovere la crescita sostenibile del nostro Paese, seguendo dunque gli orientamenti europei del New Green Deal e del Green Deal italiano annunciati a inizio anno.
“La sostenibilità è la sfida più importante di questo decennio – ha sostenuto Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia nel corso della presentazione dell’iniziativa -. Oggi è importante allargare lo sguardo andando oltre l’emergenza che stiamo vivendo. E nell’orizzonte che si profila davanti a noi il New Green Deal è uno degli obiettivi più importanti da perseguire”.
L’ambizione di un progetto come Alleanza per la Sostenibilità è dunque quello di fare squadra, creare modelli, suggestioni, idee per fare rete e contribuire con iniziative e idee al piano che il Governo vorrà attuare per raggiungere obiettivi green e di sostenibilità.

L’impegno di Microsoft per la Sostenibilità

Il forte commitment di Microsoft Italia su questo tema non è casuale.
A gennaio di quest’anno era stato lo stesso Satya Nadella, CEO della società, ad annunciare un robusto piano di sostenibilità che dovrebbe portare Microsoft non solo a diventare carbon negative entro il 2030, ma entro il 2050 a compensare anche tutte le emissioni di CO2 da lei stessa generate fin dalla propria fondazione nel 1975.

Microsoft CEO Satya Nadella on Microsoft’s Commitment to Become Carbon Negative by 2030

Microsoft CEO Satya Nadella on Microsoft’s Commitment to Become Carbon Negative by 2030

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Un impegno ricordato, nel corso della presentazione dell’Alleanza per la Sostenibilità, da Lucas Joppa, Chief Enviroment Officer della società: “Spetta a ogni individuo e a ogni organizzazione pensare alla sostenibilità: è compito di tutti iniziare a costruire un futuro più sostenibile. Microsoft ha preso l’impegno di cambiare radicalmente il modo in cui opera: ci prefiggiamo di diventare carbon negative, water positive, zero waste. Lo facciamo investendo in nuove soluzioni, nella ricerca, anche grazie all’istituzione di un Climate Innovation Fund del valore di 1 miliardo di dollari, ma ancor di più lo facciamo assumendo un ruolo di catalizzatori di un ecosistema globale, al quale partecipano tutti quelli che lavorano con noi o usano le nostre tecnologie”.

Cos’è l’Alleanza per la Sostenibilità nel quadro di Digital Restart

“L’annuncio dell’Alleanza per la Sostenibilità – spiega Silvia Candiani – arriva in un momento cruciale per l’Italia, per Microsoft e per il mondo intero, a causa della pandemia. Ma è questa la direzione nella quale bisogna indirizzare gli investimenti, sia da parte delle aziende private, sia da parte dei Governi. E l’approccio giusto è quello della co-innovation: lavorare e innovare insieme”.
Come accennato all’inizio, Alleanza per la Sostenibilità rientra nel quadro del programma Ambizione Italia #DigitalRestart, annunciato lo scorso mese di maggio, ben sintetizzato nella grafica qui in calce.

Alleanza per la sostenibilità

“Tra i pilastri di investimento del programma, abbiamo dunque deciso di inserire anche una iniziativa legata per l’appunto alla sostenibilità ambientale. E questo significa partire da noi stessi. Entro i prossimi cinque anni, il nostro fabbisogno energetico per i datacenter arriverà da energia green”, prosegue Silvia Candiani, sottolineando come a livello mondiale i datacenter siano tra le infrastrutture più energivore.
“La questione va analizzata in un’ottica di più ampio respiro: per un’azienda, passare al cloud significa arrivare a ridurre del 98 per cento l’impatto energetico del proprio IT. Ma se il cloud dipende da infrastrutture green, è facile capire come si stia innescando un circolo virtuoso”.
Analogamente, anche il ricorso allo Smart Working, sicuramente uno dei temi clou di questi mesi, ha un impatto positivo a livello ambientale: riduzione di emissioni di CO2, riduzione delle macchine su strada, riduzione del carbon footprint complessivo, impatto positivo sulla qualità della vita e della produttività.

Quali leve per l’Alleanza per la Sostenibilità

L’Alleanza per la sostenibilità si inserisce in questo scenario, con tre obiettivi chiave: contribuire al NEW Green Deal e favorire l’Open Innovation con aziende, ricercatori e startup; sviluppare soluzioni tecnologiche per la sostenibilità, la riduzione delle emissioni e la circular economy; avviare nuove collaborazioni con le NGO per creare progetti per la cura del pianeta attraverso la tecnologia.
“Un ecosistema aperto, attraverso il quale vogliamo dare vita a una rete per co-disegnare soluzioni e  per scambiare buone pratiche tra settori diversi. Ciascuna azienda può fare un progetto autoriferito ma il vero valore è lo scambio”, chiosa Candiani.

Nel suo discorso ricorre spesso il riferimento alle tecnologie e non è un  caso che proprio delle leve tecnologiche di questa iniziativa parli Riccardo Trubiani, Strategy & Planning Lead Microsoft Italia, sottolineando fin da subito come il ruolo della tecnologia sia centrale in questo percorso.
“Abbiamo tanti casi d’uso già in campo, dalla gestione dell’energia a quella dell’aria, dal controllo dell’acqua ai temi regolatori. Il filo conduttore di tutte queste progettualità è la gestione intelligente del dato, abilitata da tre tecnologie chiave: IoT Internet of Things, AI Artificial Intelligence, e Blockchain”.

Un Sustainability Calculator

Microsoft si sta muovendo nella direzione di una sempre maggiore sostenibilità nei propri prodotti e nei propri servizi e non è un caso che la società abbia deciso di lanciare proprio in questa occasione il proprio Sustainability Calculator, che consente alle aziende sue clienti di valutare l’impatto ambientale dei servizi cloud di Microsoft, grazie a strumenti avanzati di Analytics e intelligenza artificiale, fornendo anche informazioni utili su come ridurre le emissioni spostando su cloud ulteriori servizi e applicazioni.

I grant: Fondazione Bruno Kessler

A corollario di quanto fin qui descritto, ci sono poi i Grant, che Microsoft rende disponibili per supportare iniziative nell’ottica della sostenibilità.
Lo racconta Paolo Traverso, direttore del Centro ICT di Fondazione Bruno Kessler, che parla di un primo grant di cui Fondazione è risultata aggiudicataria, destinato a un progetto per l’applicazione di tecniche di Intelligenza Artificiale per prevedere gli effetti delle ondate di calore sulla vegetazione su aree molto ristrette (su una scala di 300 metri) e prevenire possibili problemi alle coltivazioni.
Un secondo grant, in via di aggiudicazione, dovrebbe essere destinato a un ulteriore progetto, sempre in ambito agrifood, per l’utilizzo di mappe satellitari con risoluzioni nell’ordine dei 10 metri per capire qual è il momento migliore per intervenire sui raccolti.

Il ruolo di GrowITUP, le tappe del programma

Tornando agli obiettivi e alle modalità con cui opererà Alleanza per la Sostenibilità, è Enrico Noseda, Chief Innovation Advisor di Cariplo Factory, Grow IT UP, che lo spiega: “GrowITUp è una piattaforma Open Innovation lanciata con l’obiettivo aiutare le grandi aziende italiane a fare innovazione,
attraverso strumenti e iniziative diverse, come hackhaton o call4ideas. Sui temi della sostenibilità siamo sempre più coinvolti. È vero, dobbiamo colmare dei gap rispetto al resto d’Europa, ma oggi la sostenibilità è diventato tema strategico molto importante, sul quale c’è bisogno di una collaborazione tra diversi player, come quella che si sviluppa nel quadro di Alleanza per la Sostenibilità”.

Il percorso è ben definito.
Dopo l’avvio ufficiale dei lavori, si apre un percorso guidato da GrowITUp che permetterà di definire obiettivi e identificare le strategie. Verranno effettuati degli approfondimenti e soprattutto la mappatura dei trend e dei need, anche con metodologie di design thinking, e attività di brainstorming per identificare le aree di interesse congiunto che i diversi partecipanti esprimono e sui quali verranno svolti approfondimenti. Prima della prossima estate verranno condivisi i risultati della prima fase.

La parola ai partner

In effetti, i partner che hanno già aderito al progetto, hanno approcci e focalizzazioni diverse rispetto al tema della sostenibilità: ed è proprio da questa diversità che deriva la ricchezza del programma.
Per quanto riguarda il mondo accademico, Stefano Poguts, Head of Sustainability di Bocconi 4 Innovation, spiega come le partnership e le relazioni siano la base per creare una trasformazione che consenta in pochi anni di cambiare il nostro modo di consumare e produrre, facendo leva su tecnologie, big data e circolarità.
Dal canto suo, Antonio Lobosco, COO Energy & Strategy MIP Politecnico, mantiene il focus sul tema energetico: “Noi ci occupiamo di trend tecnologici per supportare Paesi, organizzazioni e imprese a innovare all’interno del framework di una transizione tecnologica. Il mondo energy sta vivendo una rivoluzione copernicana: da mercato caratterizzato da pochi grandi impianti di produzione, con una netta distinzione tra produttori e consumatori, oggi si sta trasformando in un sistema prosumer, al tempo stesso consumatore e produttore. In questo ecosistema, un ruolo chiave spetta alle startup: gli incumbent devono essere più aperti. Noi ci occupiamo di Open Innovation e vogliamo far cogliere alle imprese nuove opportunità fuori dai loro confini”.
Anche Gaia Ghirardi, Responsabile sostenibilità di Cassa Depositi e Prestiti, sostiene la necessità di cambiare urgentemente i modelli di produzione e consumo e per farlo “serve fare sistema, mettere a fattor comune le competenze, portare al centro del dibattito paradigmi di sostenibilità nei quali la tecnologia è elemento abilitante”.
Pragmatico l’approccio di Chiara Faenza, responsabile Sostenibilità e Innovazione Valori Coop Italia: “Il tema della sostenibilità è uno dei temi fondanti di Coop, dal punto di vista ambientale, sociale, etico ed economico. Nostro obiettivo è coniugare il business con l’obiettivo della sostenibilità e per farlo riteniamo fondamentale promuovere e implementare nuove soluzioni e attività lungo tutta la filiera produttiva, dai prodotti, dalla produzione, dal packaging, dal trasporto nella piena consapevolezza che per il consumatore la sostenibilità è centrale. Per questo è importante creare partnership e collaborazioni con tutti gli stakeholder”.
Di un nuovo paradigma economico parla Ivan Mazzoleni, Cultural Energy Orchestrator di Flowe , Gruppo Mediolanum_ “Bisogna prepararsi a un nuovo modello economico, ma poiché sono le persone migliori che creano un mondo migliore è importante lavorare sull’individuo. Noi, ad esempio, ci stiamo interfacciando con alcune startup per trasformare gli euro spesi in progetti sostenibili e sociali. Vogliamo promuovere un nuovo paradigma del fare che si declina in tre dimensioni: individui, società, terra”.
Anche Antonio Durante, Responsabile Compliance IT di Italgas sottolinea come la sostenibilità sia un processo di cambiamento. “Italgas ha indirizzato un percorso di sviluppo sostenibile nel proprio business, con un radicale cambiamento culturale, incentrato sul rispetto dell’ambiente, sull’interazione positiva con i territori e le comunità, sul rispetto delle persone”.
Infine Massimiliano Tellini, Head Circular Economy di Intesa San Paolo, evidenzia come questo sia un percorso concreto, “segno di uno sforzo comune, collettivo, che mira a ridisegnare il modo in cui si possa generare valore, fare imprese, generare ritorni positivi ma anche impatti positivi. In questo quadro la circolarità assume un peso ancora più rilevante quando si parla di innovazione: se da un lato l’iniziativa singola di una singola entità è rilevante, lo diventa ancor di più se avviene a livello di sistema. È così che riesce ad avere un vero impatto trasformativo. Ciò che diventa cruciale oggi è il re-design, la capacità di riprogettare alcune caratteristiche del sistema produttivo fino a un ripensamento vero e proprio degli stessi prodotti”.

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