Visione e concretezza a Reply XChange tra IoT, AI, Blockchain e Cloud

Dal Ceo Tatiana Rizzante e dal Cto Filippo Rizzante una lettura dei principali fenomeni della digital transformation secondo Reply: Industry 4.0, biotech, Agritech, Finance e banking unitamente a startup, Open Innovation e nuovi skill

Pubblicato il 04 Lug 2018

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Su quali piani si sta spostando l’innovazione? Come e dove si svilupperò la competitività nel prossimo futuro? Quali tecnologie e quali ambiti saranno coinvolti o “stravolti”? Se si deve individuare un ambito primario di innovazione, sul quale concentrare una attenzione speciale, per Filippo Rizzante, CTO di Reply, questo è da individuare nel “rapporto uomo-macchina” un termine che riesce ad esprimere solo in parte il potenziale di innovazione che ci aspetta e che richiede di andare verso un avvicinamento tra “macchina” e “fisicità”, tra capacità di calcolo digitale e dimensione “corporea”. Con questo richiamo Rizzante segnala un orizzonte di innovazione dove la biologia rappresenta un piano di ricerca sempre più integrato con il digitale. «Vediamo una prospettiva sempre più interdisciplinare, con l’ingegneria che si intreccia con la medicina, con la biologia appunto, con le scienze neuronali, alla ricerca di un rapporto che permetta al digitale di aumentare le capacità intellettuali e fisiche delle persone».  Per la precisione Rizzante parla anche di una nuova prospettiva nell’interpretazione del concetto di “interfaccia” «Dobbiamo ragionare sempre di più su processi di interfacciamento sia di tipo tecnologico sia di tipo cognitivo».

Creazione e gestione della conoscenza come vantaggio competitivo

E il grande rischio al quale tutti dobbiamo prestare costantemente attenzione è quello delle competenze e della conoscenza: «La tecnologia rischia di creare disparità, una sfida fondamentale è nella capacità di evitare o superare questo rischio per saper garantire un accesso alla conoscenza». E non a caso – aggiungiamo – è proprio sui valori della ricerca e della conoscenza che si costruisce il vantaggio competitivo delle imprese.

Reply XChange è anche quest’anno l’occasione per fare il punto sull’innovazione con uno dei gruppi che ha disegnato la sua stessa struttura in modo da esprimere la massima e migliore agilità di impresa per “inseguire” e anticipare i fenomeni dell’innovazione digitale. Tatiana Rizzante, CEO di Reply prima di portare l’attenzione sulle prospettive 2018 di Reply e sul futuro richiama i temi che avevano caratterizzato la visione di Reply XChange dello scorso anno e dove spiccavano 4 grandi temi come l’IoT, la customer experience, l’Intelligenza artificiale e la blockchain e non a caso sono anche alcuni dei temi sui quali Reply si è mossa, potremo dire a 360 gradi, con nuovi prodotti, con startup, con progetti innovativi, con l’avvio di nuove practices e con la creazione di nuove imprese, nate nel rispetto del modello Reply.

Ma la raccomandazione di Tatiana Rizzante riguarda la chiave di lettura con cui leggere i temi dell’innovazione in un periodo tanto ricco quanto vitale come questo. «Il mondo delle tecnologie è sempre più frammentato su diversi profili di innovazione – afferma – soprattutto con fattori di innovazione potenti e sempre più diffusi come l’Intelligenza artificiale e l’Internet of Things, sia nella prospettiva business sia nella prospettiva consumer, con architetture di innovazione che cambiano alla radice anche i paradigmi che chiedono alle imprese di abbandonare le logiche monolitiche o a silos e puntare su strutture flessibili e dinamiche con team che hanno come primo obiettivo la gestione della complessità».

Customer experience, social, Industria 4.0

«Nello stesso tempo dietro a ciascuno di questi mercati – afferma Tatiana Rizzante – ci sono opportunità enormi e la stessa capacità di indagine è un fattore straordinario di innovazione, come nel caso della customer experience dove si sovrappongono i piani di innovazione» con la terza generazione di eCommerce platform, la quarta di crm in una prospettiva che deve sostenere le logiche di innovazione a livello di modello di business. Come il caso di compagnie aree che passano dai siti di vendita di ticketing a logiche di eCommerce per gestire tutta l’esperienza di acquisto del cliente e per avere la possibilità di mettere a valore il punto di contatto legato alla vendita del volo con la vendita di una ricca serie di servizi che cambiano la composizione del fatturato e che incidono sullo stesso modello di business.

Tatiana Rizzante porta poi un altro esempio indicando un dato che è uno dei segni delle “nuove” scelte che stanno sul tappeto delle imprese: «Una company da Fortune 500 che vuole gestire in modo innovativo la propria presenza sui social media deve essere in grado di sviluppare un volume di contenuti pari da almeno 2 milioni di post all’anno. Appare evidente che è necessario disporre non solo di competenze adeguate, ma di soluzioni in grado di automatizzare i processi e di misurare e interpretare i KPI in modo sostenibile e funzionale al business».

Industrial IoT, Smart manufacturing e Retrofitting per le imprese in cerca di dati

Per altre ragioni Rizzante porta l’attenzione sulle opportunità che arrivano da Augmented Reality e da Virtual Reality che stanno dimostrando in modo plastico come certi processi possono essere trasformati radicalmente e come questa trasformazione possa agganciarsi con un fenomeno strutturale che ha bisogno di queste piattaforme di innovazione come è appunto il caso dell’Industria 4.0. Ed ecco che la manutenzione preventiva diventa predittiva e si salda con soluzioni di operatività da remoto così come l’Industrial IoT che sta crescendo a doppia cifra (vedi articolo Osservatorio Industria 4.0: Industrial IoT, Analytics e Cloud Manufacturing spingono il mercato a 2,4 Mld con un +30%) e che sostiene lo sviluppo dello Smart manufacturing in tante imprese si salda con la diffusione di soluzioni di retrofitting industriale che permettono alle aziende di “far giocare” la partita della fabbrica intelligente anche a quegli impianti che hanno ancora qualcosa da dire dal punto di vista della capacità produttiva e non hanno esaurito il loro ciclo di vita.  Nella via italiana all’industria 4.0 ci sta ovviamente una visione graduale e anche di questo chi fa innovazione deve tenere conto valutando anche il ruolo potente di altri vettori di innovazione come il Cloud «Un mercato enorme – afferma Tatiana – che cresce e che sta dando una nuova impronta e una accelerazione allo sviluppo in particolare nei mercati verticali». E Industry 4.0 e Cloud Manufacturing in particolare rappresentano una delle palestre con possibilità di sviluppo più interessanti anche perché, e lo si poteva vedere facilmente in tutta la parte espositiva di Reply XChange, cresce il numero di applicazioni alle quali le aziende possono accedere per risolvere in modo innovativo criticità, esigenze e nuove opportunità di sviluppo.

IoT e AI ovunque

In merito a Internet of Things e Intelligenza Artificiale Tatiana Rizzante propone una interessante chiave di lettura. Entrambi i fenomeni hanno già adesso un impatto fortissimo, l’IoT con volumi estremamente significativi, l’AI con tassi di crescita importanti in tanti ambiti: «Entrambi hanno un impatto enorme sui mercati, li stanno cambiando alla radice, incidono sui modelli di business e si vede la progressione anche a livello di long tail. Adesso il focus primario è sull’enterprise ma l’impatto più “potente” sarà poi sul consumer». La prospettiva è quella di “dare per scontata” la loro presenza, ovvero di indirizzare la progettazione prima e l’utilizzo poi di prodotti che nativamente contano su una capacità di raccolta dati IoT sempre più raffinata e precisa e una capacità di Artificial Intelligence che permette di automatizzare la soddisfazione di esigenze o la soluzione di problemi. E per chi fa innovazione si tratta di guardare oltre.

Dati Internet of Things certificati dalla blockchain

Un altro ambito che attraverso diversi fenomeni di innovazione è quello della blockchain dove Reply ha lanciato Reply Blockchain e che porta Tatiana Rizzante a citare il lavoro realizzato grazie a Breed Reply nella individuazione e lancio di una startup che certifica con la Blockchain i dati che arrivano da fonti Internet of Things unendo così due ambiti di innovazione strategici per la qualità dei dati come sono appunto IoT e Blockchain.

E sul tema del dato, della sua certificazione e protezione in chiave di relazione sempre più stretta con le persone Filippo Rizzante richiama l’attenzione sull’attivazione di una nuova practice interna dedicata al biotech per lo sviluppo, ad esempio, di progetti basati su sensori biologici. Con una prospettiva che permette, ancora una volta grazie a Breed Reply, di portare innovazione anche nell’Agrifood e nell’AgriTech con la startup norvegese CageEye che ha sviluppato una piattaforma AgTech basata su IoT per monitorare il comportamento dei salmoni nell’ambito delle farming destinate all’allevamento, per gestire l’alimentazione del pesce e automatizzare una serie di processi in base a regole fissate sul monitoraggio della salute e dei comportamenti.

Ma sono oltre 20 le startup del mondo Reply che operano sull’IoT a testimonianza dell’importante di questo fenomeno che come sottolinea Tatia Rizzante va letto in chiave di ecosistema, l’IoT vuol dire data Analytics e apre le porte all’AI in diversi settori con diverse modalità di azione e di integrazione. Un Ecosistema che con Reply che mette in moto i processi di innovazione nelle aziende “pescando” nel patrimonio di competenze e innovazioni che vengono coindivise e “replicate”. Ed è proprio nel rispetto della logica di ecosistema che Tatiana Rizzante richiama i fattori chiave della prospettiva AI sui quali Reply ha indirizzato la sua capacità di sviluppo:

  • La capacità predittiva del dato
  • La capacità “percettiva” della macchina in termini di riconoscimento visuale o del parlato, ad esempio
  • La capacità di automazione che sfrutta appunto la capacità percettiva della amcchina di attuare processi intelligenti ad esempio in termi di robotica
  • La capacità di fare recommendation
  • E infine le logiche conversazionali per instaurare forme di dialogo con le macchine basate su interfacce sempre più naturali

Rizzante osserva che l’automazione grazie all’intelligenza artificiale non è più solo un tema legato all’industry e al manifatturiero, ma investe tanti altri settori, l’agricoltura ad esempio e non a caso alcuni esempi di startup citate vanno in questa direzione ma anche e soprattutto il mondo dei colletti bianchi, la robotica applicata al dato e alla data analytics, alle soluzioni basate sul riconsociemnto testuale, delle immagini, delle voci che lavorano sui processi e che permettono di portare l’automazione sulle operazioni più ripetitive, rappresentano una delle sfide più importanti, nel mondo del banking, del retail, del finance. Senza però dimenticare, come osserva, che l’ultimo miglio dei processi di automazione è quello più complesso e più oneroso e che sposta il ruolo delle persone sempre più in alto in termini di valore aggiunto.

Ed è Filippo Rizzante che porta il tema sulla Human augmentation enhancement sul lavoro che una impresa che fa innovazione deve condurre in termini di capacità di sviluppo della conoscenza e di “lavoro sull’uomo” per puntare ad aumentare, come obiettivo e come prospettiva, grazie al digitale, le sue potenzialità.

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