Elettronica, cos’è la stampa 3D e perché può far tornare protagonista l’Europa

Il 26 e 27 novembre a Milano i Cadlog Technology Days: il meglio del settore si confronta sugli scenari del futuro e sulla stampa additiva per la microelettronica. Filippo D’Agata: “Sarà una rivoluzione per il comparto e per l’umanità”

Pubblicato il 05 Nov 2019

Cadlog

La stampa 3D come soluzione ideale per creare circuiti elettronici sempre più innovativi e in modo sempre più rapido. È l’idea sviluppata da Cadlog, società italiana con sedi operative in tutta Europa specializzata nella distribuzione di software per la progettazione e la produzione elettronica, che il 26 novembre, e in replica il 27, presenterà in anteprima per l’Italia la propria stampante Dragonfly 2020 durante i “Cadlog Technology Day”.

Le prospettive dell’elettronica

L’appuntamento è pensato come occasione di approfondimento sulla situazione e sulle prospettive dell’elettronica di fronte alle nuove sfide che caratterizzano il settore, e chiamerà a raccolta – insieme agli addetti ai lavori del comparto, che rappresentano un’eccellenza del made in Italy a livello mondiale – anche una serie di esperti che terranno i loro keynote speech sul futuro del settore nei mercati verticali più promettenti, per la progettazione di circuiti in ottica 3D e la produzione di circuiti stampati nudi.

La stampa 3D per sfidare gli attuali limiti dei prodotti elettronici

L’idea “rivoluzionaria” che sta tenendo banco in questo momento e che sta attirando l’attenzione dei grandi player del settore è quella di applicare la manifattura additiva, quindi la stampa 3D, a un campo caratterizzato da un’alta complessità realizzativa e da un’innovazione continua. In tale contesto, è molto forte l’esigenza di sperimentare sempre nuove soluzioni e portarle rapidamente sul mercato, semplificando il processo di introduzione di nuovi prototti. L’attuale processo produttivo comporta la realizzazione di prototipi fisici, che richiedono settimane per ogni ciclo di sperimentazione, mentre con la stampa 3D è possibile realizzare prototipi nell’arco di ore, prima di provarli. La stampa additiva consente inoltre di superare la tradizionale struttura a “strati” delle schede elettroniche, consentendo alla creatività dei designer di non avere potenzialmente più limiti..

La mission di Cadlog

Cadlog si rivolge con le proprie soluzioni direttamente alle aziende del mondo dell’elettronica, e dispensa le proprie competenze proponendo a chi progetta, simula e assembla circuiti stampati le soluzioni software migliori per farlo, a marchio Siemens/Mentor. Proprio dall’esperienza maturata finora Cadlog ha deciso per prima di puntare sulla stampante 3D prodotta da Nano Dimension, identificandola come una tecnologia da far conoscere e distribuire sul mercato elettronico. Si tratta di una stampante a getto d’inchiostro estremamente precisa, che utilizza inchiostri sviluppati ad hoc, basati su nano-particelle e su uno specifico software 3D che permette di stampare simultaneamente in 3D sia le parti conduttive che quelle isolanti dei dispositivi, estremamente utile per i circuiti elettronici che uniscano flessibilità e precisione, come quelli necessari, ad esempio, per wearables, device mobili o apparecchiature di precisione.

L’attenzione verso la stampa 3D è la dimostrazione dell’obiettivo dell’azienda, quello di scoprire in anteprima le tecnologie di ultima generazione in una sorta di scouting continuo, per metterle a disposizione dei clienti. Un’attenzione che consente di anticipare il mercato e di spingere sulla competitività per accumulare vantaggio sui concorrenti.

L’obiettivo dei Cadlog Technology Days

La manifestazione, che è alla sua prima edizione e inizialmente si prevedeva limitata a una sola giornata, è stata “raddoppiata” per dare la possibilità di partecipare a tutte le realtà italiane che avevano mostrato interesse. La prospettiva è quella di fare dell’evento organizzato dalla Cadlog Academy un appuntamento annuale fisso, che diventi un punto di riferimento per gli addetti ai lavori. Al di là della presentazione in anteprima della stampante 3D, sarà un momento di approfondimento e di networking, un’occasione di formazione allargato a tutti i player coinvolti dalla trasformazione e dall’evoluzione della tecnologia dell’industria elettronica.

Tra gli ospiti di questa prima edizione della manifestazione il team della startup israeliana Nano Dimension, partner di Cadlog, e l’Istituto Italiano di Tecnologia, cha ha da poco acquistato e iniziato a utilizzare una stampante 3D per circuiti elettronici. A Link Engineering sarà affidato approfondimento su come cambierà la progettazione elettronica in ottica 3D, mentre Elco Group illustrerà come l’industria produttiva del circuito stampato nudo si stia preparando ai nuovi sviluppi tecnologici.

Filippo D’Agata: “Stampa 3D per circuiti elettronici sarà una rivoluzione”

Sulla portata innovativa della stampa 3D applicata alla produzione di circuiti elettronici si sofferma Filippo D’Agata, Ceo di CadLog: “Ho iniziato a lavorare in questo settore più di 35 anni fa – afferma – affiancando migliaia di clienti in sfide tecnologiche sempre più complesse e veloci. La stampa additiva per circuito elettronico può rappresentare una vera e propria rivoluzione, in grado di avere un impatto positivo non solo sul settore industriale ma sull’umanità intera. Uno dei nostri obiettivi, come Cadlog e come Partner Tecnologico dell’Industria Elettronica – aggiunge – è quello di scoprire per primi le innovazioni tecnologiche più strategiche e renderle disponibili ai nostri clienti e all’intero settore elettronico europeo”.

Il ruolo dell’Europa nel mercato internazionale

D’Agata sottolinea anche il ruolo che potrebbe avere l’Europa nel futuro dell’elettronica, evidenziando i rischi di un possibile “predominio” dell’Asia sull’intero settore: “Sono molto preoccupato per il futuro del circuito stampato, un settore sempre più dominato dalla presenza di produttori asiatici e attraverso il quale passa tutta l’innovazione a livello mondiale – sottolinea. Per fare un parallelismo, la situazione attuale della produzione circuitale mi ricorda il cartello creato dall’Opec negli anni ’70, quando notte tempo, attraverso un aumento irragionevole dei prezzi, l’area saudita di riferimento diventò un impero economico pericolosissimo. Solo a quel punto il resto del mondo si mosse per trovare alternative e uscire dalla condizione di sudditanza a cui l’Opec l’aveva costretto. Ecco, è quello che potrebbe succedere tra 10 anni al circuito stampato, con la differenza che allora sarà troppo tardi per cambiare le carte in tavola. Solo se l’Europa si renderà conto di quello che sta accadendo e deciderà di investire con convinzione in questa nuova tecnologia, la stampa additiva di circuiti elettronici potrà diventare un’opportunità concreta per spezzare quello che sta diventando sempre di più un vero e proprio monopolio cinese”.

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