Mobile Payment

Pagamenti P2P da smartphone, una rassegna delle soluzioni in Italia

Immediatezza, user experience familiare, servizi gratuiti, e soddisfazione di esigenze molto sentite: le premesse per una diffusione di massa sembrano esserci tutte. L’Instant Payment potrebbe essere la sospirata soluzione per il decollo dei pagamenti da smartphone

Pubblicato il 22 Gen 2016

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I pagamenti peer-to-peer (P2P) da smartphone, definiti anche sistemi di Instant Payment, sono stati negli ultimi mesi l’oggetto di diversi annunci di primarie realtà bancarie e finanziarie in Italia, e stanno diventando uno dei trend tecnologici più interessanti del Mobile Payment & Commerce.

L’espressione Instant Payment è nata per affinità con Instant Messaging, perché il trasferimento di denaro P2P ricorda lo stesso meccanismo della comunicazione via WhatsApp, Messenger, Skype e altri sistemi appunto di messaggistica istantanea. Il P2P Payment permette per esempio di scambiare somme tra privati, dividere il conto al ristorante tra amici o raccogliere le quote per un regalo, il tutto recapitando gli importi (di valore limitato) in tempo reale al destinatario, che li può utilizzare immediatamente.

Che cos’è e come funziona il P2P Instant Payment

I P2P payment o Peer-to-peer transactions vanno innanzitutto riferiti alle transazioni person to person ( ci sono poi le P2B, person to business transaction e le P2G, persone to government transaction per le pubbliche amministrazioni). in tutti i casi si tratta di electronic money transfer gestite da persona a persona attraverso un intermediario ma in tempo reale. Si tratta di pagamenti, tipicamente di piccole cifre, che passano attraverso l’utilizzo di device mobili o computer tramite la rete Internet.

Tipicamente il P2P rappresenta una alternativa alle metodiche di pagamento più tradizionali. Grazie alle transazioni P2P ciascuna persona “aggancia” il proprio conto bancario alla piattaforma gestione del servizio Instant. Nel momento in cui viene autorizzata una operazione il conto del “cliente” mette subito a disposizione il valore definito nella transazione sul conto del venditore o sull’account del venditore presente sulla piattaforma Instant.

«Il concetto del peer-to-peer in realtà non è nuovo – precisa Ivano Asaro, ricercatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, in un articolo sul sito PagamentiDigitali -. Attori come PayPal offrono la possibilità di inviare denaro ad altri privati già da anni. Negli ultimi due anni però abbiamo assistito a una forte vivacità sul versante dell’offerta: già nel 2014 l’Osservatorio Mobile Payment & Commerce ha individuato oltre 35 servizi in tutto il mondo (guardando solo ai principali) e molti Big Player studiano questo settore con forte interesse».

Pagamenti in tempo reale anche per l’Internet of Things

Uno degli sviluppi importanti riguarda poi la possibilità di effettuare pagamenti attraverso l’Internet of Things con una prospettiva che vede la possibilità di gestire payment anche su cose comuni e diffusissime come le vetture (Smart Car) o come potrebbe essere anche un frigorifero.

L’articolo di Asaro analizza i principali servizi di Instant Payment lanciati in Italia, promossi da player di diversa natura. Tra le startup, Satispay e 2Pay per esempio sono già attive in questo campo, mentre Tinaba dovrebbe affacciarsi ufficialmente sul mercato a marzo 2016.

Instant payment anche per il mondo retail

Tra le soluzioni proposte da operatori tradizionali del mondo bancario ci sono invece Jiffy di SIA (servizio a cui hanno già aderito diversi gruppi bancari, tra cui: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca, BNL, Widiba, Carige e Cariparma)Zac (soluzione progettata da ICBPI e già scelta da Gruppo Creval, Veneto Banca, CSE e Cedacri), Hype di Banca SellaChat&Cash del Banco Popolare.

Alcuni nuovi servizi vanno già oltre e permettono di fare acquisti anche direttamente nel mondo retail. In Italia tra i più attivi sotto questo punto di vista c’è sicuramente Satispay (cresce il numero dei negozi e dei punti vendita attivi tra cui diversi benzinai TotalErg nella zona di Milano, Como, Roma e le gelaterie Grom). Per gli utenti il servizio rimane completamente gratuito, mentre agli esercenti viene trattenuta una fee di 20 centesimi a transazione, ma solo per importi superiori ai 10 euro.

Customer experience vuol dire Big data

La user experience nell’invio di denaro è abbastanza simile per tutti i servizi. Una volta aperta l’app, è sufficiente selezionare il destinatario del denaro dalla propria rubrica (in stile “WhatsApp”), digitare la cifra (e un’eventuale descrizione o messaggio) e cliccare “invio”. Il denaro arriverà al destinatario pressoché in tempo reale. Ma la user expericne è anche legata allo studio dei comportamenti e alla capacità di analizzare le abitudini e le attitudini dei clienti e dei consumatori. Dall’Instant Payment parte una importante attività di studio e di analisi che ha le sue basi nel lavoro sui Big data e sulla Data Science.

Le differenze però non mancano: Jiffy e Zac, ad esempio, sono funzionalità integrate nelle app di pagamento delle banche e addebitano/accreditano denaro direttamente sui conti correnti degli utenti; le altre soluzioni prevedono invece un’app dedicata e lavorano su un “conto virtuale” di moneta elettronica prepagato, che viene alimentato tramite bonifici, carte o trasferimenti da altri utenti del servizio. Per utilizzare Chat&CashHype e 2pay non occorre disporre di un conto corrente, negli altri casi sì.

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