Non c’è Smart City senza Smart Mobility

L’Intelligent Transportation System (ITS) al centro dell’attenzione a Smart City Exhibition di Bologna: ecco come cambiano i modelli di sviluppo della mobilità e quali prospettive per i progetti di città intelligente

Pubblicato il 19 Ott 2015

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Se si deve sintetizzare al massimo la situazione relativa ai progetti di Intelligent Transport System (ITS) a livello di grandi centri urbani e di aree regionali si può dire che non può esistere una Smart City se non ci sono le condizioni per una attuare una vera Smart Mobility. Il tema della mobilità urbana è oggi assolutamente strategico per lo sviluppo di tutte le forme di digitalizzazione destinate a portare più “intelligenza” nelle città. Smart City Exhibition, la manifestazione organizzata da Forum PA a Bologna la scorsa settimana, ha voluto sottolineare l’importanza di questo tema con un evento che ha posto al centro dell’attenzione le esigenze, i progetti e le proposte legate allo sviluppo dell’ITS nel nostro Paese.

Olga Landolfi, Segretario Generale di TTS (Telematica Trasporti Sicurezza) ha richiamato subito un tema di attenzione da parte dell’Europa sottolineando che le linee guida della Commissione Europea, presenti nel Piano Nazionale sui sistemi intelligenti di trasporto del Ministero dei Trasporti hanno lo scopo di portare anche a un mercato unico per i dati e i servizi sul traffico. E ricorda che una delle prossime Call della Commissione assegna proprio al digitale il ruolo di driver dello sviluppo dei servizi di mobilità. Il tema si intreccia, per ragioni progettuali e per le prospettive legate agli investimenti, alla situazione legata ai Programmi Operativi Nazionali Metropolitani o PON Metro.

Marco Valenti, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, ricorda che PON Metro opera su 14 città metropolitane e si focalizza su due elementi: “da una lato c’è il tema dello sviluppo di progetti di Smart City per i servizi urbani, dall’altro, e in parallelo, il tema dell’innovazione sociale”. L’ITS è una realtà importantissima, sia per l’entità degli investimenti, sia per la tipologia di azioni necessarie per la sua realizzazione e per il coordinamento tra tutti i progetti che concorrono a una nuova definizione di mobilità. Vanno a questo proposito considerati i temi della infomobilità, della bigliettazione elettronica, del monitoraggio degli accessi, della gestione degli impianti stessi unitamente ad esempio a progetti legati al traffico dei mezzi pubblici e dei veicoli privati. Tutto questo impone la necessità di una visione integrata della nuova mobilità cittadina ovvero di una strategia di sviluppo di ciascuna città metropolitana di cui PON Metro è una parte. “E la grande sfida – sottolinea Valenti – è  quella di integrare le politiche del PON Metro tra loro, ovvero di creare un coordinamento vero tra tutti i progetti”.

Su questo tema Giovanni Focardi, Travel and Transportation Solution Leader di IBM Italia vede nella frammentazione e nella “polverizzazione” dei progetti il rischio maggiore nel percorso verso le Smart City. Il problema non è nella disponibilità di tecnologie abilitanti, ma nella capacità di indirizzare i progetti in modo coerente e di costruire un forte coinvolgimento e una forte motivazione strategica. Ad esempio risulta estremamente importante riuscire a dare ai progetti un respiro che sia superiore a quello legato alle vicende politiche e alle “legislature”, sia per evitare che ogni progetto possa essere messo in discussione nel caso di un cambiamento di indirizzo politico. Ma è anche importante che, se anche il progetto dovesse essere messo in discussione, possa comunque offrire tutte le garanzie tecnologiche di “interoperabilità” che devono consentire di modificare lo sviluppo e l’indirizzo dei progetti senza necessariamente ripartire da zero.
Focardi ricorda inoltre che i paradigmi di riferimento stanno completamente cambiando, tanto che ci sono produttori di automobili che si stanno trasformando in società di servizi di mobilità. Questa evoluzione va tenuta in grande considerazione nella prospettiva dei progetti di Smart Mobility che a loro volta devono prevedere un cambiamento importante nell’approccio alla città. E così come è importante progettare le soluzioni tecnologiche che conducono ad esempio a una interazione tra Smart Car, IoT e centrali semaforiche è altrettanto necessario sviluppare progetti in grado di accompagnare e assistere i cittadini nella migrazione delle loro abitudini. Anche per questo è importante restituire un risultato visibile e concreto come il caso ricordato da Focardi della città di Melbourne che con l’attivazione e la realizzazione di un piano di Smart City basato su IoT, mobile, servizi per trasporti intelligenti ha permesso di raggiungere risultati di risparmio generali sulla città in termini di viabilità così importanti da permettere all’amministrazione di rendere gratuito il servizio di trasporto pubblico ai cittadini nell’area centrale della città.

Margherita Migliaccio, Direttore Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti focalizza invece l’attenzione sul patrimonio informativo che queste esperienze hanno consegnato alle pubbliche amministrazioni e che rappresenta un elemento centrale per valutare e indirizzare le attività future. In particolare poi richiama il lavoro svolto legato all’Osservatorio Nazionale sulle politiche del trasporto pubblico con un organismo tecnico di raccordo tra Stato ed Enti locali per monitore le azioni e i risultati. La piattaforma informatica dell’Osservatorio ha permesso di generare dati di valutazione tra obiettivi e risultati.
Migliaccio osserva da questi dati che il processo di miglioramento nel trasporto pubblico è ancora lento, si registra un leggero aumento nel numero dei passeggeri e dei ricavi da traffico ma il costo pubblico del settore resta molto elevato ed è sostanzialmente stabile. Purtroppo sono ancora poche le regioni che hanno raggiunto gli obiettivi, ma c’è una tendenza in atto e soprattutto emerge dall’analisi dell’Osservatorio la grandissima importanza di disporre di informazioni di qualità e nello stesso c’è la consapevolezza che gli ITS possono svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo delle strategie di trasporto pubblico. Ma anche qui, ancora una volta, emerge la necessità di creare una integrazione tra i progetti.

Per Manuel Tagliavini Marketing and Business Development di STMicroelectronics la tecnologia è una realtà concreta, l’innovazione ha fatto e sta facendo progressi enormi, anche in risposta alla grande esigenza di efficienza, di concretezza e di monitoraggio che arriva dalle città e dai cittadini e per questo occorre essere consapevoli che la tecnologia è appunto pronta e disponibile e sottolinea alcuni ambiti come smart street lighting, smart garbage, smart driving, smart metering, smart parking dove STMicroelectronics come fornitore industriale di sensoristica e più in generale di apparati IoT al mondo delle imprese e dell’integrazione e dove si assiste comunque in generale a grandi progressi nel panorama dell’offerta tecnologica complessiva. Anche qui Tagliavini evidenzia la necessità di strategie in grado di integrare i progetti e di mettere a fattor comune tutte le informazioni che ciascun apparato è in grado di generare e che hanno valore non solo per la specifica attività per la quale sono stati realizzati ma anche per fornire dati e informazioni sulla città e, se messi a fattor comune, per aumentare la conoscenza del territorio. Anche per questo tipo di obiettivi il problema non è nella disponibilità di tecnologie che già ci sono ma nella capacità di integrarle nei progetti con una visione d’insieme per integrare e leggere tutti i dati che vengono raccolti.

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