DIGITAL SIGNAGE

Dal digital signage alla display collaboration: tanti i nuovi format della comunicazione

Superfici capacitive sempre più interattive e cangianti. Dal micro al macro, il digital signage diventa il touch point della relazione, che mette in comunicazione brand, prodotti, servizi e clienti inaugurando nuovi percorsi di sviluppo

Pubblicato il 20 Apr 2016

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Che cos’è il digital signage? Un tempo era la televisione a circuito chiuso che mostrava delle registrazioni a ciclo continuo, trasmesse in spazi pubblici come negozi o aree comuni. Poi sono arrivati Internet, i display a cristalli liquidi (LCD) e un’interattività associata a una sensorisitica di nuova generazione che ha portato alle cosiddette superfici capacitive e tutto è cambiato.

Lo sviluppo associato al visual content management da un lato e la moltiplicazione delle tecnologie mobile dall’altro hanno trasformato il digital signage, facendolo diventare una nuova dimensione della relazione e della comunicazione.

Le soluzioni che rivestono di superfici cangianti luoghi pubblici e privati confermano una segnaletica digitale 3.0: dai videoposter alla cartellonistica virtuale sensorizzata e interattiva, che mostra contenuti di ogni tipo attraverso schermi elettronici o videoproiettori appositamente sistemati in luoghi pubblici. Oggi si vedono sempre più spesso schermi integrati in qualsiasi tipo di oggetto e fanno del digital signage un vero e proprio touch point della relazione e del business.

Non a caso, il mercato del digital signage vale oltre 15 miliardi di dollari e da qui ai prossimi cinque anni crescerà di un + 6,1% (Fonte: Grand View Research).

I mille display della collaboration

L’evoluzione tecnologica oggi consente da un lato di predisporre superfici capacitive di ogni foggia e misura, integrate a qualsiasi tipo di materiale, dal piccolissimo schermo incastonato in un totem espositivo alle monumentali pareti che, adornando decine e decine di padiglioni, hanno fatto sognare le migliaia di visitatori di Expo 2015. Non a caso, Samsung è stato l’Official Global Partner di Expo 2015, con una proposizione di schermi e di installazioni che hanno trasformato il momento di relazione e di informazione improntato su un innovativo concetto di touch point visivo o interattivo a valore aggiunto.

Oggi gli schermi LCD sono presenti un po’ ovunque: nelle stampanti multifunzione, nei telefonini e nei tablet, nelle vending machine così come nelle installazioni preposte alla Unified Communication integrata in molte sale riunioni.

Da un lato il digital signage arreda, andando a riempire un ambiente di nuovi punti di vista suggestivi che possono essere modificati a seconda delle esigenze. Dall’altro consente di programmare una comunicazione evoluta, attraverso lo studio di un palinsesto della programmazione, con una pianificazione che alterna filmati di contesto o di intrattenimento a messaggi mirati legati a informative di dettaglio (promozioni, orari di apertura, sinossi di eventi).

Se lo schermo diventa un touch point

Combinando sensori e schermi, i marketing designer spianano la strada a una Internet of Things in cui gli smart object assumono le più disparate forme di intelligenza interattiva.

Così le aziende innovano, progettando o adottando nuove installazioni dotate di display che possono servire ad accedere e consultare le informazioni ma, quando sono in stand by, sfruttano dei palinsesti programmati per trasmettere filmati di intrattenimento, dal valore spettacolare o semplicemente informativo.

Tra le applicazioni più innovative, infatti, l’integrazione della realtà aumentata che permette di trasformare il digital signage in una superficie magica che integra al messaggio del filmato l’ambiente circostante, generando un’interazione di nuovo livello (vedasi la foto a fianco, in cui il cuoco cucina e le persone presenti possono entrare nella scena virtuale).

Digital signage ed engagement nella distribuzione

Come spiegano gli esperti, il digital signage è stato definito il media degli ultimi dieci metri, poiché si propone di influenzare principalmente la scelta finale del consumatore che si aggira nei corridoi dei supermercati.

Secondo un’indagine della multinazionale Ipsos, il 55% dei consumatori è influenzato dai digital media durante l’atto d’acquisto, il 68% nota gli schermi all’interno di un punto vendita dotato di schermi e display attivi, e il 41% ricorda i prodotti o le marche presentati sugli schermi digitali.

Gli analisti hanno anche evidenziato il ritorno dell’investimento che giustifica pienamente l’introduzione del digital signage nel retail. I prodotti che vengono pubblicizzati attraverso i digital media producono un aumento delle vendite dal 15 al 30%, con dei picchi del 60%.

Questo significa che a fronte di un’offerta ridondante e ridondata tipica dei grandi magazzini, il digital signage diventa una strategia per aumentare la visibilità di un marchio o di un prodotto, assicurando un incremento mirato alle vendite.

In questo contesto un ruolo di primo piano lo sta acquistando il tablet, usato in tanti modi diversi: per condividere promozioni o disponibilità in magazzino se gestito dal shopper assistant oppure incastonati nei totem o nelle pareti interattive per costruire composit iconografici o veri e propri percorsi espositivi miniaturizzati.

Grazie all’estrema versatilità delle tecnologie, il digital signage apre nuovi orizzonti all’immaginazione applicativa: da un lato stimolando l’utilizzo di soluzioni di visual content management sempre più evolute, dall’altro coinvolgendo i designer su nuovi fronti di coinvolgimento.

Dall’entertaiment all’infotainment

Certo è che i giganteschi digital billboard collocati nelle piazze, lungo le autostrade o nei centri commerciali svolgono anche la funzione di pura informazione, alla stessa stregua della TV, della stampa o delle affissioni.

Nelle stazioni, negli aeroporti, così come negli uffici pubblici e privati il digital signage è diventata una soluzione di riferimento per generare interesse e un’informazione diversificata, che mixa edutainment ed infotaiment. Lo sa bene Samsung che ha arricchito la gamma della sua offerta, progettando innovative soluzioni con composit diversificati per offrire superfici digitali che possono consentire proiezioni sincrone o asincrone diffuse in multicanalità.

La teatralizzazione dei luoghi pubblici, per finalità diverse, fa sì che il digital signage stia diventando una tecnologia di riferimento anche nelle realtà museali, dove gli schermi di ogni dimensione vengono utilizzati per erogare informazione oppure diventano vero e proprio amplificatore delle opere grazie a una risoluzione in HD degli schermi che consente di potenziare l’effetto visivo aiutando le persone a capire di più e meglio l’informazione.

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