Un occhio IoT per controllare le infrastrutture

Dalla ricerca del Politecnico di Torino con STMicrosoelectronics e il finanziamento del Miur una nuova linea di sensori per il monitoraggio di ponti, strade, edifici

Pubblicato il 26 Ott 2015

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Affidabilità, costi contenuti, robustezza: l’obiettivo di questo progetto era quello di sviluppare dei sensori innovativi da utilizzare per attività di controllo su vasta scala. Il tema era quello della sicurezza delle infrastrutture in genere, dei ponti, delle strade, di tutte le vie di comunicazione che necessitano di un controllo costante e continuo e l’obiettivo è quello di disporre di tecnologie di tipo ioT in grado di resistere all’usura del tempo e delle intemperie e di mantenere un elevato livello di affidabilità.

Nasce da queste premesse la realizzazione di una famiglia di sensori innovativi realizzato dal Politecnico di Torino in stretta collaborazione con STMicroelectronics e con il finanziamento del Miur.

In particolare il Politecnico di Torino ha seguito lo sviluppo dei modelli matematici e STMicroelectronics ha realizzato tutta la parte di progettazione. Il risultato sono dei microsensori progettati per valutare più parametri in contemporanea e in tempo reale. Anche le dimensioni sono state realizzate per permettere ai microsensori di essere integrati sia nelle infrastrutture esistenti sia in quelle di nuova realizzazione. L’alimentazione è garantita da una fonte energetica autonoma ed esterna attraverso pannelli solari che operano in modalità wireless. Il controllo è progettato per essere continuativo e multiparametrico e permetterà di disporre di informazioni per programmare interventi di manutenzione sia ordinaria sia straordinaria. Questa soluzione consente di passare da un approccio tradizionale di tipo “reactive” ovvero la situazione tradizionale che vede l’intervento solo dopo che si è verificato un danno a un intervento di tipo “proactive” basato sulla analisi delle informazioni e finalizzato a effettuare interventi preventivi e conservativi. Ovviamente il primo obiettivo è quello della sicurezza, ma con l’adozione massiccia di questo tipo di sensori sarà possibile ottenere importanti risultati anche in termini economici oltre a un patrimonio straordinario di dati sul sistema delle infrastrutture e sulle loro criticità
Questi prodotti saranno oggetto nei prossimi mesi di un piano di sperimentazione su ponti, gallerie, dighe ed edifici con una serie di partner tra cui ANAS.

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