IoT, il regalo di Natale è sempre più connesso

Nel 2016 cresce in Italia l’offerta di oggetti e device per la Smart Home. L’analisi di Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano

Pubblicato il 24 Dic 2016

«Il regalo di Natale 2016 è sempre più connesso. Se già negli scorsi anni erano comparse numerose idee regalo smart, tra oggetti in grado di connettersi, monitorabili o addirittura comandabili tramite il proprio smartphone, la novità di quest'anno sugli scaffali sono i prodotti intelligenti per la casa, la cosiddetta Smart Home, che conquista nuovi spazi nei negozi e diventa finalmente alla portata di un pubblico di massa». Lo sottolinea Angela Tumino, Direttore dell'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano. «Il boom dell'Internet delle cose in Italia è già scoppiato da tempo», continua Angela Tumino: «nel 2015 il mercato ha raggiunto 2 miliardi di euro di valore e si contano circa 10,3 milioni di oggetti connessi tramite rete cellulare (a cui si aggiungono quelli che sfruttano altre tecnologie di comunicazione). Ma è in questo Natale che si può percepire chiaramente come questo paradigma tecnologico sia diventato chiave anche nella diffusione di nuovi prodotti di consumo». Da un lato infatti, si moltiplica l'offerta dei wearable: ai classici braccialetti e orologi si sono affiancati anche i gioielli. Per questi prodotti gli scaffali di molti retailer a pochi giorni dalla vigilia sono quasi vuoti e molti modelli sono introvabili anche online. Dall'altro, i prodotti per la Smart Home stanno guadagnando ampi spazi in diverse insegne specializzate in elettronica, fai-da-te e stanno entrando anche in negozi di telefonia e utility. Secondo la ricercatrice, si tratta principalmente di telecamere in grado di segnalare intrusioni o eventi sospetti in tempo reale, di lampadine che possono essere accese e spente a distanza per simulare la propria presenza in casa e possono essere regolate per cambiare colore e intensità luminosa, di termostati collegati tramite Wi-Fi usati per attivare o disattivare il sistema di riscaldamento, regolando la temperatura desiderata. Per dialogare con tutti questi oggetti è sufficiente utilizzare App da scaricare sul proprio smartphone. Bisognerà attendere i dati di vendita per trarre dei bilanci, ma in ogni caso si tratta di un passaggio importante: «La Smart Home diventa oggi alla portata di un pubblico sempre più ampio», dice Tumino, «che ha l’opportunità di iniziare a familiarizzare con nuovi prodotti connessi scoprendoli sugli scaffali. Fino a poco tempo fa l’offerta per la casa connessa era rivolta solo a utenti «esperti», in grado di selezionare in autonomia i prodotti attraverso i canali e-commerce, oppure era mediata da attori terzi, come ad esempio gli installatori di prodotti domotici e - più recentemente - dalle assicurazioni con l’offerta di nuove polizze casa personalizzate rese possibili dalle informazioni raccolte da oggetti connessi installati nell’abitazione». La Smart Home è quindi ormai alla portata di tutti? «Forse non ancora», conclude Angela Tumino. «rimangono importanti margini di sviluppo. Da un lato in termini di produttori: l’offerta in molti casi è ancora legata a startup o piccole aziende, mancano tanti grandi nomi all’appello. Dall’altro è importante garantire servizi: da quelli più elementari come l’installazione, la cui mancanza può rappresentare una significativa barriera all’acquisto per molti consumatori, a quelli più evoluti, che consentono di far cogliere appieno il valore di una casa connessa».
Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano

«Il regalo di Natale 2016 è sempre più connesso. Se già negli scorsi anni erano comparse numerose idee regalo smart, tra oggetti in grado di connettersi, monitorabili o addirittura comandabili tramite il proprio smartphone, la novità di quest’anno sugli scaffali sono i prodotti intelligenti per la casa, la cosiddetta Smart Home, che conquista nuovi spazi nei negozi e diventa finalmente alla portata di un pubblico di massa». Lo sottolinea Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano.

«Il boom dell’Internet delle cose in Italia è già scoppiato da tempo», continua Tumino: «nel 2015 il mercato ha raggiunto 2 miliardi di euro di valore e si contano circa 10,3 milioni di oggetti connessi tramite rete cellulare (a cui si aggiungono quelli che sfruttano altre tecnologie di comunicazione). Ma è in questo Natale che si può percepire chiaramente come questo paradigma tecnologico sia diventato chiave anche nella diffusione di nuovi prodotti di consumo».

Da un lato infatti, si moltiplica l’offerta dei wearable: ai classici braccialetti e orologi si sono affiancati anche i gioielli. Per questi prodotti gli scaffali di molti retailer a pochi giorni dalla vigilia sono quasi vuoti e molti modelli sono introvabili anche online. Dall’altro, i prodotti per la Smart Home stanno guadagnando ampi spazi in diverse insegne specializzate in elettronica, fai-da-te e stanno entrando anche in negozi di telefonia e utility. Secondo la ricercatrice, si tratta principalmente di telecamere in grado di segnalare intrusioni o eventi sospetti in tempo reale, di lampadine che possono essere accese e spente a distanza per simulare la propria presenza in casa e possono essere regolate per cambiare colore e intensità luminosa, di termostati collegati tramite Wi-Fi usati per attivare o disattivare il sistema di riscaldamento, regolando la temperatura desiderata. Per dialogare con tutti questi oggetti è sufficiente utilizzare App da scaricare sul proprio smartphone.

Bisognerà attendere i dati di vendita per trarre dei bilanci, ma in ogni caso si tratta di un passaggio importante: «La Smart Home diventa oggi alla portata di un pubblico sempre più ampio», dice Tumino, «che ha l’opportunità di iniziare a familiarizzare con nuovi prodotti connessi scoprendoli sugli scaffali. Fino a poco tempo fa l’offerta per la casa connessa era rivolta solo a utenti «esperti», in grado di selezionare in autonomia i prodotti attraverso i canali e-commerce, oppure era mediata da attori terzi, come ad esempio gli installatori di prodotti domotici e – più recentemente – dalle assicurazioni con l’offerta di nuove polizze casa personalizzate rese possibili dalle informazioni raccolte da oggetti connessi installati nell’abitazione».

La Smart Home è quindi ormai alla portata di tutti? «Forse non ancora», conclude Angela Tumino. «rimangono importanti margini di sviluppo. Da un lato in termini di produttori: l’offerta in molti casi è ancora legata a startup o piccole aziende, mancano tanti grandi nomi all’appello. Dall’altro è importante garantire servizi: da quelli più elementari come l’installazione, la cui mancanza può rappresentare una significativa barriera all’acquisto per molti consumatori, a quelli più evoluti, che consentono di far cogliere appieno il valore di una casa connessa».

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati