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Bande di frequenza, tutti i dettagli sulla lotta tra operatori | Internet 4 Things

E’ stato pubblicato il 27 giugno sulla Gazzetta ufficiale, il bando di gara per l’assegnazione dei diritti d’uso relativi alle frequenze 800, 1.800,…

Pubblicato il 20 Set 2011

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E’ stato pubblicato il 27 giugno sulla Gazzetta ufficiale,
il bando di gara per l'assegnazione dei diritti d'uso
relativi alle frequenze 800, 1.800, 2.000 e 2.600 Mhz, con un
incasso stimato dal Governo tra i 2,4 e i 3,1 miliardi di euro.
Dal quel momento gli Operatori hanno avuto 30 giorni di tempo per
presentare la propria domanda di partecipazione.


Al bando hanno risposto cinque società: H3G, Vodafone,
Telecom Italia, Wind Telecomunicazioni e Linkem

(società di telecomunicazioni specializzata in WiMAX). Secondo
molti rumors, ci si aspettava anche la partecipazione di
PosteMobile, la quale invece ha rinunciato a presentare la
propria domanda.


Dopo il processo di valutazione delle richieste e di conferma di
ammissione – dal quale è emerso come Linkem abbia rinunciato a
partecipare -, il 31 agosto si è dato il via ufficiale
alle offerte da parte delle società in seduta pubblica.


Alla fine della prima giornata l’importo totale sfiorava
già i 2,4 miliardi di euro – incasso minimo previsto dalla legge
di stabilità, mentre nella seconda giornata l’importo è
aumentato arrivando a superare i 2,5 miliardi di euro.


Lo scorso venerdì si è chiuda la 13esima giornata di
gara su un incasso di 3 miliardi e 400 milioni di euro
.
La gara si concluderà quando non si avranno più rilanci per tre
tornate consecutive per i 6 blocchi di frequenze nella banda 800
MHz e 5 mancati rilanci per i rimanenti 18 blocchi delle altre
bande. Entro il 30 settembre il Ministero per lo Sviluppo
Economico deve comunicare l'incasso complessivo, da inserire
nella manovra finanziaria.


Mentre in Italia si svolge l’asta, nel resto
d’Europa si vivono situazioni contrastanti
: da un
lato, la Spagna è pronta a lanciare – con Vodafone e Telefonica
– i primi servizi LTE che permettono connessioni Internet ad una
velocità media di 30 mega al secondo, con punte che possono
superare anche i 100 mega; dall’altro, in Gran Bretagna,
l’Ofcom – l’authority inglese delle comunicazioni –
si è vista costretta a posticipare il bando di gara a causa di
contrasti fra gli operatori mobili, in particolare O2 e Vodafone
(ritardo che farà slittare l’asta nella migliore delle
ipotesi alla seconda metà dell’anno prossimo).

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