È l’ora del Wi-Fi versione n L’evoluzione della specie

La recente approvazione dello standard wireless IEEE 802.11n segna l’inizio di una nuova era: nel giro di 3-5 anni l’esperienza Wi-Fi sarà molto diversa da…

Pubblicato il 01 Gen 2010

La recente approvazione dello standard wireless IEEE 802.11n
segna l'inizio di una nuova era: nel giro di 3-5 anni
l'esperienza Wi-Fi sarà molto diversa da quella attuale. Il
grande salto di performance, che permetterà velocità di
trasmissione di 300 Mbps e thoughput di 100-150 Mbps, aprirà la
strada ad applicazioni senza fili per il lavoro e per la vita
privata. Molte delle innovazioni introdotte dallo standard 11n
riguardano i chip radio e saranno usate nei client senza fili e
negli access point per rendere i segnali in radiofrequenza più
coerenti e affidabili. Saranno possibili controlli di parità a
bassa densità del codice, transmit beam forming, che utilizza il
feedback del client Wi-Fi per permettere agli access point di
focalizzare sempre meglio il segnale radio sullo stesso client, e
STBC (spacetime block coding), che cerca di sfruttare la
molteplicità delle antenne per migliorare la stabilità del
segnale. Dal punto di vista della sicurezza, lo standard 802.11w
permetterà di proteggere meglio gli utenti grazie
all'utilizzo di soluzioni di sicurezza identity-based. Per
l’interazione con reti non Wi-Fi, grazie al protocollo IEEE
802.11u, i dispositivi Wi-Fi saranno in grado di
“interrogare” i servizi degli altri provider,
identificando i servizi a disposizione e collegarsi con tutte le
garanzie di sicurezza. Infine, il progetto Wi-Fi Direct (WFD)
della Wi-Fi Alliance farà in modo che i dispositivi possano
bypassare l'access point, collegandosi direttamente con
stampanti wireless, fotocamere, proiettori, sensori o monitor e
schermi TV senza nessuna modifica a livello hardware.

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