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L’Unione Europea taglia i prezzi di roaming

Sì al taglio dei prezzi di roaming, nel 2012, 2013 e 2014. La Commissione Industria del Parlamento UE ha approvato le nuove tariffe massime a cui gli operatori dovranno attenersi all’interno dell’Unione

Pubblicato il 07 Mar 2012

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Sì al taglio dei prezzi di roaming, nel 2012, 2013 e 2014.
La Commissione Industria del Parlamento UE ha approvato
le nuove tariffe massime a cui gli operatori dovranno attenersi
all’interno dell’Unione Europea
: 25 cent al
minuto per fare una chiamata e 8 cent per riceverla, da luglio
2012 (adesso è 35 e 11 cent), più Iva. Per poi scendere a 20
cent e a 7 cent nel 2013; a 15 e a 5 cent nel 2014. Il prezzo
massimo di un sms in roaming sarà di 7 cent da luglio 2012, per
poi passare a 8 e a 5 cent negli anni successivi. Il roaming dati
scenderà rispettivamente a massimo 50 cent, 30 e 20 cent a
megabyte.

La Commissione ha stabilito anche un calo delle tariffe
all’ingrosso
(quelle che si applicano gli
operatori tra loro, in roaming) e uno strumento per
incentivare la concorrenza
: la possibilità, per
l’utente, di attivare sulla propria sim il servizio di
roaming di un operatore diverso da quello utilizzato in patria.

La UE interviene ancora sul roaming, quindi, accelerando il
regime dei tagli rispetto a quanto deciso in precedenza per
quegli stessi anni. Il motivo è che la Commissione non è
soddisfatta: ritiene che gli operatori se la stiano
prendendo troppo comoda nel ridurre le tariffe
(di fatto
si limitano a rispettare i massimali europei e niente di meno). E
che la concorrenza ancora scarseggi sul mercato roaming.

Molti operatori non gradiscono l’intervento dell’UE
in questo campo: Vodafone nei giorni scorsi ha affermato
che ne verrà un danno per il sistema
; e che potrebbe
essere costretta a disinvestire in Europa.

La tesi è che il roaming dà ossigeno alle casse degli
operatori, ora chiamati a investimenti miliardari nelle reti di
quarta generazione (Lte), a fronte di un trend di ricavi
decrescente. Il roaming vale il 5 per cento dei loro
ricavi e il 7 per cento dell’utile operativo, in Europa,
secondo stime della Commissione
. Di contro,
quest’ultima ritiene che il taglio del roaming servirà a
incentivare il mercato voce e dati in Europa, a vantaggio ultimo
dei consumatori ma anche degli stessi operatori (i quali quindi
peccherebbero di eccessiva prudenza e di una strategia troppo
orientata ai ricavi di breve periodo).

Non solo: più in generale, la Commissione crede che
costi di roaming troppo alti ostacolino l’obiettivo di
creare un mercato unico europeo
. Non a caso, ha inserito
nei piani dell’agenda digitale europea l’idea che il
roaming debba essere parificato ai prezzi nazionali entro il
2015.

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