UHF reader, e se può farlo il telefono? | Internet 4 Things

Anche la tecnologia UHF approda su cellulare tramite una Universal Subscriver Identity Module (USIM) card contenente un reader UHF a 900 MHz. L’USIM…

Pubblicato il 18 Apr 2011

Anche la tecnologia UHF approda su cellulare tramite una
Universal Subscriver Identity Module (USIM) card contenente un
reader UHF a 900 MHz. L’USIM permette infatti di leggere
tag UHF conformi allo standard EPC Gen 2 (ISO 18000-6C) ed è
stata sviluppata da un consorzio, creato su specifico mandato del
Ministry of Knowledge Economy del Sud Corea per lo sviluppo di
tecnologie avanzate legate all’RFId, che vede la
partecipazione di SK Telecom, operatore telefonico, Radiopulse,
azienda di semiconduttori fabless, e di Ajantech, società di
sviluppo di soluzioni Mobile. Alla lettura di un tag, il
software di gestione del reader fornisce un servizio di semplice
visualizzazione di testo, immagine o hyperlink
o, in
caso di presenza di un’applicazione dedicata,
l’informazione viene inviata via rete 3G o wireless ad un
server, permettendo il download di contenuto aggiuntivo.
Il servizio può essere fornito da qualunque terminale
che supporti USIM
, sia esso uno smartphone o un telefono
“normale”.

L’USIM è stata testata presso l’Incheon
International Airport a partire da giugno 2010 per la
tracciabilità dei carichi presso il terminal cargo.
Nella Corea del Sud, infatti, è obbligatorio per tutte
le compagnie cargo utilizzare tag UHF per l’identificazione
delle merci importate
. Il pilota, della durata di 4
mesi, ha dunque incluso sia i beni in importazione sia quelli in
esportazione transitanti dall’aeroporto ed ha riguardato la
tracciatura tramite smartphone della posizione del cargo
all’interno dell’aeroporto, la prenotazione e il
controllo dei voli pianificati, la gestione degli inventari e la
localizzazione dei cargo danneggiati. Attualmente il consorzio
sta lavorando per migliorare le performance di lettura in quanto,
a causa delle ridotte dimensioni della USIM, questa è
pari a circa 10 cm
. Inoltre, dopo che il South Korean
National Tax Services ha reso mandatorio, a partire da novembre
2010, l’applicazione di un tag RFId su ogni bottiglia di
liquore è stata avviata una sperimentazione in collaborazione
con cinque diversi produttori di whiskey che sfrutti la
tecnologia RFId per prevenire l’evasione fiscale e
permettere al consumatore la verifica dell’autenticità del
liquore
. Un terzo pilota vedrà invece il coinvolgimento
di Hanmi Pharmaceutical, seconda industria farmaceutica coreana,
a scopi di gestione inventariale.

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