Servizi di mobile content, come funziona l’indagine di Asso CSP | Internet 4 Things

Con il duplice scopo di tutelare gli operatori di mercato e gli utenti, Asso CSP (l’associazione dei fornitori di contenuti e servizi a valore aggiunto…

Pubblicato il 20 Giu 2012

Con il duplice scopo di tutelare gli operatori di mercato e gli
utenti, Asso CSP (l’associazione dei fornitori di contenuti
e servizi a valore aggiunto per telefonia cellulare) in
collaborazione con il Politecnico di Milano e lo Studio Legale
Polliotto ha lanciato un’indagine sull’advertising
relativo ai Mobile Content (suonerie, wallpaper, App, giochi
ecc).

Ogni settimana saranno monitorati centinaia di siti, le
principali applicazioni Mobile e i più usati social network per
tenere sotto controllo il traffico
relativo a oltre
quaranta parole chiave. Le segnalazioni saranno raccolte ed
esaminate e tutto il materiale sarà inserito online in un
archivio protetto. Per esempio, saranno segnalate come “non
conformi” quelle pubblicità in cui non è descritto il
servizio, il prezzo e la frequenza di addebito, così come quelle
in cui è difficile identificare la procedura di disattivazione o
un numero di assistenza al cliente.

“AssoCSP nasce per due scopi: tutelare gli interessi
economici, tecnici ed etici degli associati e tutelare il
consumatore, spiega il presidente Gian Luca Fantinuoli -. In un
mondo in cui grazie a HTML5, web-app e applicazioni Android il
Mobile billing non è affatto morto, il fine ultimo è quindi
semplificare il mercato abbattendo le barriere di ingresso con
standard tecnici ed economici, introducendo chiare regole sulla
comunicazione e l'erogazione dei servizi e garantendo
maggiore concorrenza tra i vari attori per consentire lo sviluppo
dei servizi a valore aggiunto”.

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