Il pallet non è taggato? C’è una penale da pagare

L’ennesima “azione di forza” Wal-Mart sui propri fornitori perché si adeguino ad un mandato di adozione dell’RFId mostra ancora una…

Pubblicato il 01 Mar 2008

L’ennesima “azione di forza” Wal-Mart
sui propri fornitori perché si adeguino ad un mandato di
adozione dell’RFId mostra ancora una volta quanto il
colosso della distribuzione statunitense creda in queste
tecnologie. È stata infatti decisa l’applicazione di una
penale di 2 dollari per ogni pallet destinato ai punti vendita
della catena all’ingrosso Sam’s Club che dal 30
gennaio in poi giunga in un centro distributivo texano senza
tag RFId.

Il piano di Wal-Mart è chiaro ed è stato comunicato a
tutti i fornitori: entro i prossimi tre anni tutti i prodotti
che transiteranno per i 22 centri distributivi di Sam’s
Club dovranno essere dotati di tag RFId a livello di singole
unità di vendita. La penale a carico dei fornitori ha un
chiaro messaggio; Wal-Mart ha deciso di taggare tutti i pallet
in transito, pertanto se non arriveranno nei centri
distributivi già taggati dovrà provvedere ad applicare i tag
lei stessa ed il costo dell’operazione verrà addebitato
ai fornitori “inadempienti”.

La scelta di Sam’S Club non è casuale: i fornitori
sono in numero decisamente inferiore rispetto a quelli della
catena dei negozi Wal-Mart ed i clienti acquistano generalmente
interi pallet, scatole o confezioni che hanno comunque
dimensioni superiori a quelle della distribuzione al dettaglio.
Questi fattori dovrebbero, nelle stime della compagnia, rendere
meno indigesto il costo dei tag (circa 20 centesimi di dollaro)
per i fornitori di Sam’s Club.

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