Tendenze

Mobile App “freemium” e pubblicità In-App in crescita oltre il 70%

Le entrate legate alle App entro il 2018 saranno le principali forme di monetizzazione per i business digitali, rimpiazzando altri modelli come la pubblicità per il Mobile Web e per il pc, spiega un report di App Annie e IDC. «I publisher hanno ormai il know-how sufficiente a ricavare soldi dal forte utilizzo delle app che sono capaci di generare»

Pubblicato il 13 Apr 2015

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Il fatturato delle Mobile App “Freemium” e quello della pubblicità interna alle App (In-App Advertising) nel 2014 sono aumentati entrambi di oltre il 70%, e in generale le entrate dalle Mobile App stanno crescendo tanto che entro il 2018 saranno le principali forme di monetizzazione per i business digitali rimpiazzando altri modelli come la pubblicità per il Mobile Web e per il pc.

Queste le principali conclusioni di un report di App Annie e IDC, chiamato “Mobile App Advertising and Monetization Trends 2013-2018”, e focalizzato appunto sull’esplosione dei modelli Freemium e In-App Ads, e più in generale sui principali fattori di crescita delle Mobile App e sugli approcci che si stanno affermando per ricavare fatturato da tale crescita.

«App Annie ha tracciato la crescita della mobile economy fin dai suoi albori, e ora iniziamo a vedere i publisher ottenere i primi risultati eclatanti con il fatturato Mobile In-App cresciuto del 70% – spiega Bertrand Schmitt, CEO e co-founder di App Annie, in un comunicato -. La continua innovazione nelle Mobile App, nei modelli di monetizzazione, e nel Mobile Advertising sta provocando una significativa crescita dei fatturati da Freemium e In-App Advertising. I publisher hanno ormai il know-how sufficiente a ricavare soldi dal forte utilizzo delle app che sono capaci di generare».

Il report si basa sulle rilevazioni di IDC e App Annie sui principali dieci mercati mondiali della Mobile Economy, tra i quali per ora non c’è l’Italia: Brasile, Canada, Francia, Germania, India, Giappone, Russia, Sud Corea, UK, USA. Una delle evidenze più eclatanti come accennato è il ruolo trainante del modello Freemium, che prevede l’accesso gratuito a una versione base della Mobile App, con funzioni aggiuntive, upgrade e arricchimenti a pagamento.

Approcci Freemium, si gioca soprattutto su funzioni aggiuntive e pubblicità

Il fatturato da questo modello è cresciuto del 72% in un anno, mentre quelle delle applicazioni a pagamento e “paidmium” (download a pagamento, con ulteriori pagamenti per altre funzioni e livelli, o per non vedere pubblicità) sono in calo rispettivamente del 19% e del 24%. La maturità e il successo del modello Freemium sono chiaramente dimostrate dall’assoluta dominanza tra tutti i modelli di fatturato diretto dalle App, spiega il report, mentre i modelli a pagamento e “Paidmium” sono i più adatti solo per specifiche App.

Nell’ambito del Freemium, scrivono i ricercatori, i publisher di App devono saper scegliere il modello giusto: si può giocare sui vincoli tecnici (l’app è fruibile gratuitamente con limiti di ore continuative d’uso, banda, storage, tutti superabili a pagamento), sul tempo (l’uso gratuito è possibile solo per un periodo limitato), sulle funzionalità (sono a pagamento funzioni e livelli aggiuntivi, add-on, upgrade e/o servizi), o sulla pubblicità (si paga per non avere messaggi pubblicitari). Queste ultime due sono nettamente le scelte più diffuse.

Meno del 15% incassa più di 10mila dollari al mese

Quanto all’In-App Advertising, il fatturato da pubblicità Mobile entro le App nel 2014 è cresciuto del 71%, e secondo il report entro il 2018, nei 10 mercati Mobile “top”, supererà quello legato ai motori di ricerca, che oggi è nettamente la porzione preponderante del mercato Digital Advertising.

La percentuale di publisher che “passa” pubblicità a pagamento all’interno delle proprie App è salito in un anno dal 42% al 49%. Ma per ora meno del 15% riesce a incassare più di 10mila dollari al mese con l’In-App Advertising. I formati nettamente più diffusi sono banner e full screen statici, ma quelli più redditizi, secondo i publisher che incassano oltre 100mila dollari al mese dalle App, sono video e “offer wall”.

La regione geografica conta, e i trend sono molto diversi anche da Paese a Paese. Il rapporto tra fatturato generato dagli app store e fatturato proveniente dall’advertising in-app cambia fortemente nei vari Paesi. In India il 70% del fatturato da App proviene dalla pubblicità in-app, mentre in Giappone l’81% viene dagli app store. USA e Giappone sono i primi due mercati per volume di fatturato da Mobile App, ma quelli a crescita più rapida sono Brasile, India e Russia.

«Sia il freemium che l’in-app advertising continueranno a dare agli sviluppatori grandi opportunità per ricavare soldi dalle loro app. Nei dieci mercati chiave che abbiamo esaminato, entro il 2018 le entrate da pubblicità in-app triplicheranno, e quelle da app store raddoppieranno, mentre il fatturato per device delle Mobile App (compresa la pubblicità) è previsto in crescita del 150%», spiega Karsten Weide, Vice President Media & Entertainment di IDC.

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