La crisi spinge l’utilizzo del Mobile Advertising in Italia

Nel 2009, un annus horribilis per la pubblicità sui media tradizionali, gli investimenti in Mobile Advertising delle aziende italiane sono cresciuti del 21%….

Pubblicato il 01 Mar 2010

Nel 2009, un annus horribilis per la pubblicità sui media
tradizionali, gli investimenti in Mobile Advertising delle
aziende italiane sono cresciuti del 21%. E questo perché la
relazione diretta con il consumatore è diventata prioritaria, e
il cellulare si sposa perfettamente con questa esigenza, senza
peraltro richiedere risorse ingenti. Il dato emerge dalla terza
edizione della Ricerca dell’Osservatorio Mobile Marketing
& Service della School of Management del Politecnico di
Milano presentata di recente. La Ricerca 2009 considera il Mobile
come strumento a supporto di tutto il ciclo di relazione con il
cliente, dall’ingaggio iniziale fino alla relazione post
vendita. In particolare si considerano le attività in cui il
Mobile supporta le fasi di pre-acquisto con obiettivi di
conoscenza presso il consumatore (Mobile Advertising) e di
stimolo all’acquisto (Mobile Promotion) e le attività di
erogazione di servizi (Mobile Service) nelle fasi di
pre-acquisto, acquisto (transazione) e post-acquisto (customer
care).
In generale, in Italia siamo di fronte ad un mercato ancora in
fase embrionale, di sperimentazione, sia su formati più
consolidati nel tempo come gli Sms, sia su formati più evoluti e
innovativi, quali banner e applicazioni. La conoscenza di questo
nuovo canale da parte delle aziende resta scarsa e il processo di
adozione è ancora lento. Malgrado le dimensioni ridotte, però,
il Mobile Advertising, presenta dinamiche interessanti avendo
tratto vantaggio da una crescente diffusione di device evoluti
(smartphone) e dall'introduzione di tariffe flat per la
navigazione da cellulare.
Nello specifico, la Ricerca considera molteplici soluzioni, sia
con logiche di interazione di tipo push (Sms, Mms e
Videomessaggi), sia su Database aziendali che su Database di
prospect gestiti da terze parti rispetto all’azienda, sia
di tipo pull, ovvero il Browsing (con formati pubblicitari di
tipo Display, Search, creazione di Mobile site o landing page), e
il Download di contenuti multimediali (ad esempio Mobile Game o
altri applicativi) in cui il contenuto pubblicitario può essere
inserito all’interno oppure è implicito, in quanto si
tratta di applicativi brandizzati. Infine, un ulteriore formato
di Mobile Advertising, seppur in fase embrionale, è
l’acquisto di spazi pubblicitari sulla Mobile Tv.
Un fenomeno particolarmente rilevante è quello dell’iPhone
e del connesso App store, che ha dato vita a un boom degli
applicativi brandizzati e aun’offerta di Display
advertising su applicativi: sono stati rilevati ben 31
applicativi brandizzati per iPhone sviluppati nel 2009 da 19 tra
i primi 100 top spender italiani in advertising.

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