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Filipelli: per gli sviluppatori è il momento dell’IoT

Internet of Things sempre più importante per le softwarehouse che possono trovare nell’Internet delle cose una nuova occasione di sviluppo sia a livello di infrastrutture sia livello applicativo

Pubblicato il 04 Ago 2018

Roberto Filipelli, ISV Indipendent Solution Vendor Lead di Microsoft Italia
Roberto Filipelli, ISV Indipendent Solution Vendor Lead di Microsoft Italia
Roberto Filipelli, ISV Indipendent Solution Vendor Lead di Microsoft Italia

Gli sviluppatori sono sempre più al centro dell’attenzione di Microsoft e se serviva una dimostrazione e un riconoscimento dell’importanza che rivestono questi partner per la società di Seattle, questa testimonianza è arrivata forte e chiara nel corso dell’ultimo Build 2016, il tradizionale incontro con la comunità degli sviluppatori che si è tenuto a San Francisco. Gli annunci e le novità per il mondo ISV (acronimo che nell’accezione Microsoft è da leggere come Indipendent Solution Vendor) sono state tante e con molte nuove opportunità per le imprese che fanno sviluppo sulle piattaforme Microsoft.

Per capire le opportunità soprattutto per il mondo IoT abbiamo incontrato Roberto Filipelli, Isv Indipendent Solution Vendor Lead di Microsoft Italia

«Quello che abbiamo rilasciato sino a prima della Build 2016 era IoT – esordisce – Adesso stiamo parlando concretamente di una serie di improvement sull’Intelligence of Things». Quindi prima tutto e prima di qualsiasi considerazione sui nuovi annunci va sottolineato che dal livello dell’Internet of Things si è passati a quello dell’Intelligence of Things, ovvero, per dirla in modo più prosaico, si gioca una partita molto più ampia, complessa e ricca dove gli sviluppatori possono portare le loro competenze e possono trovare nuove opportunità anche su terreni, come ad esempio quello del software applicato alla gestione dell’hardware, o del firmware, che un tempo non facevano parte del tradizionale terreno di sviluppo del business delle softwarehouse, ad eccezione per quelle tradizionalmente specializzate sul mondo industriale.

IoT: nuovi terreni di sviluppo per i partner

Di fatto, con la Cloud Microsoft Azure  e con le soluzioni che sono state presentate a Build 2016 ai partner Microsoft si apre la possibilità di entrare in nuovi terreni di sviluppo ovvero in nuovi mercati, che per inciso sono oggi tra i più importanti in termini di potenzialità di sviluppo.

Ma veniamo alle novità evidenziate nell’articolo . «Microsoft – spiega Filipelli – ha voluto semplificare la possibilità di scegliere e gestire la giusta quantità di elettronica per il proprio progetto in accordo con la giusta quantità di intelligenza che ciascun componente del progetto deve poter disporre. I partner possono scegliere esattamente quello che serve e con i kit si copre la giusta quantità di intelligenza già nel Proof of Concept».

In particolare va sottolineata l’importanza dello standard LWM2M2 per la gestione di tutta l’intelligenza che deve essere collocata negli oggetti. «Se guardiamo al rapporto tra Microsoft e IoT dobbiamo anche sottolineare che la società si sta avvicinando sempre di più agli oggetti di quanto non fosse in passato. Adesso – osserva – concentriamo l’attenzione anche sul fatto che gli sviluppatori devono essere coinvolti nella definizione di tutta l’intelligenza che deve essere inserita negli oggetti e nel caso degli oggetti che condividono l’IoT Gateway devono essere progettati sulla base di un unico framework».

Nell’Internet delle cose nessuno fa niente da solo

Questa strategia per l’IoT è totalmente orientata ai partner: «Nessuno fa niente da solo – osserva Filipelli – soprattutto nell’Internet delle cose. La nostra strategia è molto precisa e si rivolge a tutti gli sviluppatori e non solo a quelli tradizionali di Microsoft. In particolare – aggiunge – se si guarda ai kit elettronici possiamo pensare alla soluzione che abbraccia gli sviluppatori Linux C. C’è poi il Raspberry che va nella direzione dei programmatori Microsoft e che lavorano sul codice che rende intelligente un oggetto». Poi c’è la parte firmware e qui Microsoft può dare nuove opportunità a tutto il mondo dei “firmwaristi”.

La logica degli annunci è orientata a fornire un piano di lavoro nella prospettiva end-to-end anche per dare una risposta alla classica domanda che sorge una volta che i programmatori hanno messo intelligenza nelle cose e a quel punto il tema è “come gestisco questi “oggetti” e questa intelligenza?”

E quando si sparla sensori e di elettronica si focalizza l’attenzione su una famiglia molto particolare di sviluppatori estremamente sensibili ai temi open e in particolare ai temi di Java. Che significa ancora una volta apertura agli sviluppatori firmware molto vicini al tema dell’hardware.

IoT: dal firmware all’embedded

In effetti se guardiamo alle caratteristiche degli sviluppatori si deve considerare che chi fa sviluppo è tipicamente legato alla sua piattaforma, mentre i “firmwaristi” sono fortemente orientati al mondo “embedded”. Per i programmatori più “distanti” da questo approccio le soluzioni Azure permettono di avvicinarsi e di semplificare le attività mentre ci sono nuove opportunità per coloro che lavorano sul tema embedded».

«In termini di partnership, da a due anni circa lavoriamo con qualsiasi softwarehouse e qualsiasi sviluppatore può sfruttare la potenza e la flessibilità di Azure. Il messaggio che vogliamo dare oggi è quello di sfruttare Azure per abbracciare un ambito multidisciplinare. E questo è molto importante anche per le opportunità di sviluppo che mette a disposizione dei tantissimi sviluppatori che operano nel gestionale. Oggi – prosegue – chi sviluppa soluzioni gestionali per la Pmi  e vede nuove opportunità nella gestione degli oggetti nell’ambito delle imprese può farlo in modo molto più semplice e veloce. Nel momento in cui ci sono da gestire oggetti fisici, come ad esempio sensori ambientali, con le soluzioni Azure è più facile fare un bridge tra un gestionale e un ambiente  IoT. In altre parole è possibile integrare un progetto di Smart Building già nel gestionale».

Poi c’è la prospettiva Industry 4.0 e in questo senso le attività di sviluppo per il software specializzato nel mondo embedded riguarda la creazione di oggetti intellienti che lavorano in fabbrica che si interfacciano anche con PLC e che se sono gestite con la Cloud di Azure possono essere sviluppate in un’ottica di integrazione ancor auna volta, ad esempio, con il gestionale.

Opportunità per software house e per integratori

«Pensiamo alle opportunità di una softwarehouse specializzata nel gestionale che con una estensione delle proprie attività di sviluppo o con partnership con chi lavora nell’ambito dei sistemi embedded può mettere a disposizione come funzionalità standard l’integrazione con la progettazione PLC. pensiamo ai vantaggi per un system integrator che opera su questi mercati e che fa progetti applicativi, pensiamo ad esempio alla riduzione dei costi di data entry e alle opportunità in termini di nuove proposizioni commerciali. Non c’è più bisogno di bridge tra sistemi gestionali e soluzioni di field automation. Questi bridge oggi costano tanto e con questa prospettiva di sviluppo possoo diventare una terreno di business per gli sviluppatori».

Un altro tema forte che sta a cuore di Filipelli riguarda le opportunità di accesso: «Stiamo democratizzando l’accesso alle soluzioni integrate tra IoT e altri ambienti – precisa -. Con le nuove soluzioni Azure stiamo rendendo accessibili progetti che prima erano molto più costosi. L’ottica Open permette poi di ridurre i tempi e i costi per implementare nuove funzionalità all’interno di un software a pacchetto. In termini di prospettive questo nuovo approccio permette di dare una nuova accelerazione all’M2M, all’Industry 4.0 per portare più intelligenza in fabbrica, per una maggiore efficienza e per abbassare i costi dei progetti. Ma Azure è una nuova opportunità anche per le startup che hanno accesso ad architetture meno costose e possono affrontare con nuovi strumenti tutta la tematica delle soluzioni embedded normalmente molto complessa e spesso non compatibile con i costi di startup di nuovi progetti. Ad esempio si possono ridurre i costi legati alla quantità di intelligenza da collocare negli oggetti, alla quantità di dati da comunicare, al preprocessing negli oggetti stessi e delle tipologie di comunicazione: WiFi o Bluetooth.

«In questo senso mi aspetto – osserva – un aumento dei progetti. Ridurre il costo per avere intelligenza connessa negli oggetti può dare una nuova spinta al mercato che fa riferimento alla comunicazione via mobile. Oggi possiamo avere degli smartobjec che possono parlare direttamente con il mobile.  Possiamo considerare anche oggetti intelligenti senza gateway che vanno ad aumentare lo scenario dell’offerta con più oggetti intelligenti che possono essere venduti subito e con Azure possono contare su un layer di security con connettività sicura basata su protocolli simli a quellic che utilizzano le banche.Non va poi dimenticato che Azure è nata per rispettare la privacy e che sicurezza e rispetto della privacy sono condizioni necessarie e fondamentali».

La privacy non è un limite ma una opportunità

Il tema della privacy è poi particolarmente importante in determinati settori come ad esempio nel mondo della sanità dove le garanzie offerte da Azure sono una risposta fondamentale a livello di piattaforma per i progetti di sviluppo. «Quanto volte abbiamo rapporti con oggetti che misurano la qualità della nostra vita, che magari parlano con il nostro smartphone e quante volte abbiamo poi la necessità di condividere questi dati con i medici? Da questa nuova prospettiva di raccolta dati sulla nostra salute possono nascere nuovi progetti come ad esempio la cartella clinica privata con le nostre informazioni personali, con i dati che sono a disposizione del medico magari con la gestione delle autorizzazioni necessarie per condividere i dati nella Cloud».

In questo scenario il misuratore di pressione personale può benissimo essere interpretato come un Intellectual Property Digitale. Considerando che l’intelligenza deve sempre essere collegata alla privacy. un esempio in questo senso può essere rappresentato dalle softwarehouse che operano nel gestionale e che entrano nello Smart Building e si trovano a gestire tematiche di privacy. Con Azure ha gli strumenti per gestire queste tematiche in modo nativo.

Oggi con questa logica – conclude Filipelli – possiamo lavorare in tutti i mercati. Un altro esempio estremamente significativo sia dell’importanza dell’applicabilità dell’IoT sia del ruolo strategico della Cloud è il settore agrifood. In particolare nella Smart Agrifood e nel precision farming la tracciabilità e il controllo è assolutamente fondamentale. la logica deve essere sempre più spesso una logica che gestisce il controllo dal campo alla tavola. In questo si colloca poi anche il tema dell’impatto ambientale rispetto a tutto ciò che va tracciato e alle soluzioni che permettono di portare la giusta innovazione e la giusta intelligenza la dove serve e nella quantità necessaria, né più né meno.

Barriere di accesso alla progettazione IoT

L’ultimo aspetto da considerare riguarda poi il tema delle barriere di accesso alla progettazione IoT e  allo sviluppo di mercato di questi progetti. Con le nuove soluzioni della Cloud Azure molte barriere di accesso si sono abbassate, come abbiamo visto ci sono tematiche di sviluppo che permettono alle softwarehouse specializzate in determinati ambiti (vedi gestionale) di agganciare il mondo IoT più coerente con la propria clientela (vedi ad esempio PMI nel manufacturing). «L’altra grande barriera – conclude Filipelli – è quella della conoscenza. E il trasferimento della conoscenza è la grande sfida per allargare il mercato. la conoscenza in questo ambito e in questo momento è assolutamente determinante. Microsoft si sta impegnando a fondo sui temi della conoscenza, si sta focalizzando per allargare ed estendere questo tipo di conoscenze per “democratizzare” la conoscenza sulla base di scenari tecnologici che devono essere Open by Design. per questo bisogna lavorare nelle scuole, occorre superare tutte le barriere che ancora ostacolano la circolazione di conoscenza e aumentare la possibilità per tutte le aziende di disporre di professionisti competenti».

Il lavoro di analisi, di studio e di confronto sulle prospettive dell’IoT con Roberto Filipelli è continuato anche nell’ambito delle opportunità di sviluppo della Service Transformation e a questo proposito suggeriamo la lettura dell’articolo 

Innovazione Internet of Things, prodotti connessi e digital servitization

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